Il folletto Mazariol a Covolo e sulle Grave di Ciano

 Nella splendida cornice delle montagne della Val Belluna, nei tempi remoti, tra fitti boschi e ampi prati, viveva un singolare folletto chiamato Mazariol, famoso per la sua proverbiale astuzia, tanto da aver ingannato il re barbaro Attila. Era vestito tutto di rosso, compreso il caratteristico copricapo e le scarpe a punta. Si riparava nei “covoli,”cosi’ chiamati i “covi” (ricoveri) per ripararsi nella notte e nelle grotte, cavità queste, naturali fatte da erosioni e fenomeni carsici.

Sono tante le narrazioni che lo riguardano e tra le più note quelle che rivelano come si dedicava alla pastorizia ed era un ottimo casaro, tanto da aver inventato la ricotta e il formaggio Casatella Trevigiana in omaggio alla terra pianeggiante che lo ospitava durante la transumanza nei periodi piu’ freddi dell’inverno. 

C’era però un posto privilegiato, posto allo sbocco delle montagne. Era un ampio “covolo” fatto a grotta lungo il fiume Piave, sulla roccia della sponda destra dove aveva fatto il suo laboratorio e magazzino e dove riponeva le sue casatelle di formaggio fatte con latte crudo. In quel periodo la fame era tanta e dilagava la pellagra, malattia, questa, che induceva alle allucinazioni e al sonno.

Il folletto Mazariol che era di buon cuore con i sfortunati ma terribile e dispettoso con i cattivi, appendeva sui rami degli alberi la casatella per sfamare i più sfortunati e farla conoscere e i più credendo fosse un miraggio vagavano oltre.

Oggi grazie a lui la Casatella trevigiana è un prodotto DOP (denominazione origine protetta) e approda nelle migliori tavole e il “covolo” abitato dal mitico folletto si presume dia in nome al bellissimo e ospitale paese Covolo di Piave.

Pochi però sanno che era sulle Grave di Ciano dove le acque erano più tranquille che il folletto Mazariol amava fare il bagno annuale e asciugare i panni. Una volta fattosi bello raccoglieva i “Mammai” la Stipe Pennata o Lino delle Fate e faceva il romantico con le Fate del Montello che proprio sulle Grave di Ciano amavano riunirsi per ballare e cantare, incantate pure loro dalla bellezza unica del posto. 

Dino De Lucchi

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Una opinione su "Il folletto Mazariol a Covolo e sulle Grave di Ciano"

  1. Grazie al sig. De Lucchi per questa bella favola. Sorridendo conduce il nostro sguardo verso il nostro territorio e a coglierne la magica bellezza.

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