Le Grave

Quando le acque del fiume Piave incontrano la pianura, subito dopo il ponte di Vidor, l’alveo si apre in un ampio spazio, circa 940 ettari di ecosistemi fluviali, oasi ancora intatta di biodiversità e bellezza. Queste sono le Grave del Piave di Ciano.

L’area delle Grave del Piave di Ciano tratta da Google Earth

Grazie alla presenza di specie e habitat rari, il sito fa parte di Rete Natura 2000 come Zona di Protezione Speciale ai sensi della Direttiva “Uccelli” e Zona Speciale di Conservazione ai sensi della Direttiva “Habitat”, mentre nel 2018, grazie all’evidente carattere selvaggio dell’area, è stato riconosciuto come area Wilderness dall’Associazione Italiana per la Wilderness.

[Leggi il nostro articolo per conoscere meglio Rete Natura 2000 e le Direttive per la tutela].

Solo per citare alcune specie protette: tra le ghiaie bianchissime del greto nidifica l’occhione ed è stata avvistata l’aquila reale; tra gli habitat, oltre a boschi umidi a salice bianco e mesofili a olmo minore, dominano formazioni prative xerofile a diversi stadi evolutivi di grandissimo interesse conservazionistico. Le Grave di Ciano ospitano 194.3 ha di prati magri steppici, habitat di interesse comunitario e prioritari per la stupenda fioritura di orchidee, specie di Lista rossa e regolamentate dal CITES.

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Orchis Militaris – Ph Giancarlo Silveri©

La dominanza di spazi aperti ricchi di biodiversità non rappresenta solo un motivo di tutela, ma rappresenta soprattutto un sistema ambientale che sostiene servizi ecosistemici diventati essenziali, quali la naturale regimazione delle acque, la ricarica delle falde e l’impollinazione, quest’ultima data dall’abbondanza di specie mellifere dei prati aridi e dei mantelli.

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Veduta di un prato habitat 6510 con sullo sfondo un bosco umido – Ph. Sabrina Venuti©

L’antica storia del luogo, caratterizzata dall’intenso legame col fiume, è profondamente innervata nei borghi di Rivasecca, Belvedere, Botteselle, Gildi, S. Urbano, Santa Margherita e Santa Mama, che si susseguono sulla riva destra lungo l’argine del Piave. Primi siti abitativi apparsi nel territorio di quello che oggi è il comune di Crocetta del Montello, erano tutti rivolti verso il fiume, via di comunicazione primaria e di vita e ancora oggi sono molteplici le testimonianze di questo storico legame.

[Ti interessano storia, arte e archeologia? Non perderti i nostri approfondimenti sul territorio delle Grave di Ciano attraverso i secoli, clicca e leggi].

Il campanile di Ciano del Montello visto dalle Grave – Ph Guido Andolfato©

Indiscusso è anche l’alto valore storico delle Grave di Ciano a livello nazionale ed internazionale. Quest’area è stata infatti teatro di azioni decisive della Prima Guerra Mondiale. Qui tra Piave e Montello sono state condotte le valorose azioni degli Arditi e si è compiuto il sacrificio di migliaia di giovani vite, ricordato anche dal sacrario eretto sull’Isola Verde, ormai da tutti chiamata Isola dei Morti.

[Leggi qui storie e testimonianze sulla Prima Guerra Mondiale alle Grave di Ciano].

”El pindol” – Monumento dedicato ai soldati di Ciano caduti durante la Grande Guerra – Ph Lino Valerio©

Oggi questa zona dall’enorme valenza naturalistica, paesaggistica e storico-culturale è minacciata da un progetto di casse di espansione, che prevedono lo scavo di un bacino di laminazione stimato in 35 milioni di metri cubi distribuiti su 555 ettari, e la costruzione di 13,5 km di muri in c.a. alti fino ad 8 metri. Un’opera del genere, obsoleta e distruttiva, andrebbe a stravolgere e deturpare paesaggio, assetto socio-urbanistico dei borghi, profanerebbe la memoria storica del luogo e cancellerebbe l’ultimo avamposto di naturalità nell’alta pianura veneta.

Firma la petizione su Change.org per dire NO alle Casse di Espansione sulle Grave di Ciano: clicca qui e aiutaci a raggiungere le 7500 firme.

In giallo “indicativamente” l’area minacciata dal progetto delle casse di espansione

Purtroppo per il Piave – uno dei fiumi più artificializzati d’Europa – sono prevalse per lungo tempo politiche di intervento tecnocratiche per la soluzione di problemi specifici, una logica dell’emergenza e del pronto intervento con interventi puntiformi, che vanno a rincorrere e riparare – spesso con pezze di cemento – gli effetti, senza riuscire ad aggredire le cause.

Oggi le politiche ambientali comunitarie per la gestione dei corsi d’acqua indicano come preferenziali piani coordinati di bacino che operino in una logica d’insieme e considerino il fiume come un sistema unico integrato, complesso e interconnesso, operando interventi in un’ottica di riqualificazione fluviale e di rinaturalizzazione.

È per questi motivi che il Comitato per la tutela delle Grave di Ciano ha inoltrato la candidatura a Luogo del cuore al FAI, con lo scopo di proteggere e valorizzare questo luogo del cuore e promuovere interventi in linea con le direttive comunitarie per una gestione rispettosa, integrata e partecipata del territorio.

Clicca qui per collegarti al sito del FAI e votare le Grave di Ciano come luogo del cuore.

Se non hai ancora visitato la nostra pagina YouTube, di seguito riproponiamo un breve clip video che presenta con una serie di immagini, riprese aeree e dati tecnici, le Grave del Piave di Ciano e il progetto da cui sono minacciate.

Con l’augurio di aver catturato la tua attenzione, ti auguriamo buona navigazione e se per caso non lo hai ancora fatto, non dimenticarti di firmare la nostra petizione on-line.